giovedì 20 gennaio 2011

LA PHIALE AUREA DI CALTAVUTURO. BASTA CON L'ANTISTORIA CAMPANILISTICA!

Martedì 18 gennaio 2011 sul Giornale di Sicilia viene pubblicizzato, con un articolo, l'evento dell'inaugurazione della mostra nel Museo Civico di Termini con protagonista la Phiale Aurea... che non viene citata con "di Caltavuturo" come ufficialmente, dalla documentazione della soprintendenza e dall'Assessorato regionale BB. CC., si evince.

In più la collega, Assessore alla Cultura di Termini, Angela Campagna, afferma: "la storia della Phiale è strettamente legata al territorio di questa città, per cui è doveroso averla qui". In tutto l'articolo non si menziona minimamente Caltavuturo. Da precisare, la nostra amministrazione non è stata invitata all'evento dell'inaugurazione.

Il sottoscritto e il Sindaco nella giornata di ieri diramavamo il seguente comunicato stampa:

“L’Amministrazione comunale di Caltavuturo con molto rammarico apprende in data odierna, 18 gennaio 2011, da un articolo apparso sul Giornale di Sicilia, in merito alla mostra che si inaugura giovedì 20 gennaio al Museo Baldassarre di Termini Imerese in cui verrà esposta la Phiale Aurea di Caltavuturo, che non manca occasione di attribuire, ancora una volta, arbitrariamente il ritrovamento del piatto d’oro. L’Assessore alla Cultura del Comune di Caltavuturo Massimiliano Cerra afferma con decisione: “Apprendo, leggendo dall’articolo del gds, che la collega Assessore Angela Campagna ritiene di affermare che ‘la storia della “Phiale Aurea” è strettamente legata al territorio di Termini Imerese, per cui sarebbe doveroso averla lì.

Già a settembre, in un dibattito con il Presidente di Imera sviluppo,ho cercato di chiarire che il ritrovo della Phiale Aurea è avvenuto nel territorio di Caltavuturo, precisamente a Monte Riparato. Ancorauna volta, devo constatare purtroppo, - continua Cerra - che si prova a depistare la storia e l’archeologia a proprio favore. Spero che, da oggi in poi e definitivamente, il protagonismo della Phiale Aurea, in qualunque occasione, sia esplicitato accanto al nome di Caltavuturo. Il Sindaco di Caltavuturo, Calogero Lanza intervenendo in merito, ritiene che: “Il fatto che la sovrintendenza abbia destinato come sede della Phiale Aurea il museo di Himera, piatto d’oro di età ellenistica ritrovato a Caltavuturo e trafugato clandestinamente in America, e che dopo una lunga battaglia, dove il Comune è stato protagonista affinché potesse essere riconsegnato al suo luogo natio, non può sicuramente non tener conto di quella che è la storia della Phiale; in considerazione, altresì, del fatto che il Comune di Caltavuturo ha già inoltrato richiesta per inserire Monte Riparato, dal quale provengono numerosissimi reperti esposti all’Antiquarium, nel Parco Archeologico di Himera, non foss’altro per la storia e per l’importanza data dagli addetti ai lavori al nostro sito archeologico. La nostra speranza è che si sviluppi sempre di più una politica territoriale e non campanilistica, anche su questi temi, per il vero sviluppo del territorio della vallata dell’Himera. Tutto questo va nella direzione degli sforzi e degli impegni economici che le Amministrazioni che si sono succedute nel tempo hanno investito per la realizzazione del Museo Civico “Don Guarnieri”, al fine di ospitare, all’interno della sezione archeologica, la Phiale Aurea di Caltavuturo”.

Mercoledì 19 gennaio 2011 sempre da un articolo del gds che pubblica parte del comunicato di cui sopra si legge un ulteriore dichiarazione della collega Campagna: "riconosco il legame con Caltavuturo, ma quando parlo di stretto legame con Termini mi riferisco al suo ritrovamento perchè senza le indagini partite dalla Procura di Termini probabilmente non si sarebbe mai ritrovata...".

Ed ecco la mia risposta già diffusa in un comunicato: “Vogliamo ribadire e chiarire due punti focali riguardo questa vicenda. Punto primo: la Phiale è stata rinvenuta nel territorio di Caltavuturo, nei pressi di Monte Riparato. Punto secondo: nessuno vuole mettere in discussione che il piatto d’oro non sia un reperto che appartiene a tutta la cultura siciliana, bensì, quello che vogliamo far rilevare è che la storia non può essere riscritta a piacimento. Credo fermamente che il nome della Phiale Aurea, se sinceramente si vuole “contestualizzare” il suo ambito di appartenenza, non può non prescindere da Caltavuturo”. In fine – continua Cerra - non ritengo minimamente corretta l’equazione fatta dalla collega Campagna, che avrei il piacere di incontrare per la prima volta visto che nessun invito a quest’amministrazione è pervenuto in merito all’inaugurazione della mostra, secondo il quale ‘il ritrovamento della Phiale Aurea è da attribuire a Termini Imerese in quanto le indagini per il ritorno della suddetta sono state avviate dalla procura termitana’. Se tutti i reperti archeologici dovessero essere attribuiti ai territori che ospitano le indagini relative alle attribuzioni dei beni culturali, allora i Comuni senza una sede giudiziaria potrebbero essere spogliati senza proferire parola; in più ricordo che le indagini sono state seguite ed affidate al Maresciallo Messineo dell’Arma dei Carabinieri da poco trasferito a Termini Imerese da Caltavuturo. Mi auguro, che, nell’interesse dei cittadini di Termini, di Caltavuturo e della Sicilia, la ragione storica e culturale possa prevalere su quella di campanile, alla luce del fatto, ieri ribadito dal Sindaco Lanza, che il nostro Comune ha chiesto all’Assessorato regionale di inserire il sito archeologico di Monte Ripatato, del quale numerosi reperti sono esposti all’antiquarium, all’interno del Parco Archeologico di Himera.

Massimiliano Cerra

Assessore alla cultura di Caltavuturo

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