domenica 3 luglio 2011

La Casa per Anziani a Caltavuturo. Tra concretezza e superficialità.

A proposito di una proposta fuorviante della minoranza. L'Amministrazione comunale ha indicato già nel suo programma elettorale l'obiettivo della riconversione per fini sociali dei locali dei due Istituti di Suore che operano a Caltavuturo. Questa riconversione è condivisa innanzitutto dagli stessi Istituti religiosi con i quali il Comune ha in corso un confronto nel merito delle destinazioni possibili conformi anche alle loro finalità statutarie. Occorre sapere che i locali in possesso dell'Istituto delle suore Maria Ausiliatrice in Piazza Emanuela Loi e della Congregazione della suore Collegine in Via San Tommaso, non solo sono in ottimo stato e ampiamente inutilizzati, soprattutto quelli delle suore Collegine, ma sono anche già predisposti al 90% per le finalità sociali quali: a) accoglienza anziani, b) minori in età prescolare, c) ricettività turistica, d) attività scolastiche oltre che le destinazioni per finalità più propriamente religiose. Questa impostazione ha già consentito l'ammodernamento dei locali delle suore salesiane (ascensore, adeguamento degli impianti, recuperi etc) e il loro utilizzo per fini di ricettività turistica e per fini scolastici e formativi (l'Istituto Tecnico per il Turismo, i corsi di formazione etc). A loro volta i locali delle suore Collegine, la cui ampiezza è maggiore, offrono con alcuni pochi aggiustamenti la possibilità di realizzare una casa per 12-15 anziani al primo piano, una ricettività turistica per almeno 20-25 posti letto al secondo piano, il centro per minori (baby parking) a piano terra, oltre che gli spazi per le finalità religiose. L'Amministrazione comunale ha da tempo in corso un confronto con le suore Collegine per concordare la realizzazione delle suddette destinazioni e finalità. Lo stesso Istituto delle suore collegine sta già predisponendo il progetto per la realizzazione dell'ascensore che renderà possibile l'utilizzo di tutti i locali ed inoltre è stato già concordato di realizzare il baby parcking a piano terra per iniziativa del Comune. Risulta pertanto oltremodo sbagliato indicare altre soluzioni che risultassero essere meno realistiche in quanto più costose, inopportune e non prioritarie se riferite ad altri locali o aree quali per esempio la ex Centrale Telefonica. Difatti la destinazione dei locali della ex Centrale Telefonica è stata pensata come Caserma dei Carabinieri e in tale direzione era stato dato incarico al progettista. Tuttavia la destinazione a Caserma dei Carabinieri è legata al finanziamento dei lavori per la ristrutturazione che deve comportare innanzitutto il consolidamento delle strutture. Gli importi stimati sono di circa 2 milioni di euro. Abbiamo posto il problema del sostegno dell'Arma per l'ottenimento del finanziamento da parte del Ministero. In assenza di questa risposta (che sembra ormai acclararsi come non possibile), la destinazione alla quale l'Amministrazione comunale pensa è quella in buona parte di Centro per i Giovani (attività formative e ricreative) e di Centro operativo di Protezione Civile. Queste destinazioni saranno possibili senza grandi investimenti. Difatti a breve saranno appaltati i lavori per la impermeabilizzazione e il rifacimento del tetto con una spesa di 25.000 euro ed è già stato presentato al Dipartimento regionale della Protezione Civile la richiesta di finanziamento, a valere sull'OPCM con scadenza lo scorso 13 aprile, per il consolidamento della struttura sorretta dai risultati delle verifiche antisismiche e dal computo metrico per l'importo di 470.000 euro. Pensare quindi ad una Casa per Anziani alla ex centrale Telefonica è fuorviante perché irrealizzabile tanto più che non esistono allo stato attuale finanziamenti regionali o statali specifici per tali finalità e per quegli importi e tanto più che esiste una valida e congrua alternativa possibile in tempi relativamente brevi e senza costi eccessivi.
Domenico Giannopolo

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