martedì 23 luglio 2013

PIEGHEVOLE PER LA FESTA DA MADONNA D’U CÀRMINU

La Pro Loco Phiale aurea, come per tutte le feste religiose di Caltavuturo, anche per la Madonna del Carmelo ha distribuito un pieghevole ove spiega la storia della venerazione alla Vergine del monte Carmelo a Caltavuturo.
Festa mariana molto importante nella tradizione della chiesa, quella della Madonna del Carmine, è una delle più antiche e amate dalla cristianità legata alla storia e ai valori culturali dell’Ordine dei frati della beata Vergine Maria del monte Carmelo (Carmelitani).
La festa istituita per commemorare l’apparizione della vergine il 16 luglio 1225 all’allora priore Carmelitano  San Simone Stok.
La festa originariamente a Caltavuturo ricadeva il 16 agosto, giorno in cui si celebrava la Santa Messa presso la Chiesa del Collegio di Maria.
Visto il periodo collegato ad una intensa attività lavorativa presso i campi, non tutti potevano partecipare ai festeggiamenti, ragion per cui in seguito, con la diminuzione dell’attività contadina e la meccanizzazione della raccolta del grano, la festa venne anticipata nel mese di luglio, precisamente giorno 16.
Oggi in occasione dell’antica data si celebra una messa in onore della santa Vergine, mentre i festeggiamenti ricadono la terza domenica del mese di luglio.
La tradizione vuole che gli artigiani del paese: muratura, scarpara, varbera e furgiara, in quella giornata si fermassero per onorare la bellissima Madonna che ne è protettrice.
Nei sette giorni antecedenti la festa si rispetta un importante programma religioso con la partecipazione dù Predicaturi.
Durante i siritini, alle donne che iniziano le preghiere recitando il Santo Rosario, si aggiungono i Confrati per partecipare al rito eucaristico al termine del quale c’era la banda musicale con inni in festa.
L’originale statua in marmo della Madonna del Carmelo, Opera del Bagnasco, nominata dai fedeli semplicemente Madonna d’u Carminu, è tutt’oggi custodita ed esposta nella Chiesa del Colleggio di Maria o di Sant’ Agostino, ove avvenivano i festeggiamenti e l’antica processione.
Nel 1800 a causa di vicissitudini interne, la messa venne celebrata nella Chiesa di Santa Maria La Nova o della Badia, luogo in cui ancora oggi si conserva la seconda statua della Vergine del Carmelo, è sede sin dalla fondazione 1895 della Veneranda Confraternita della Madonna del Carmelo. La chiesa presenta stucchi di inizio ‘700 fatti da Felice Sesta di Castronovo, oggi ne fanno il gioiello delle chiese locali.
La peculiarità di questo sodalizio era, come scritto nel regolamento del 1895, gelosamente custodito dai Confrati, che potevano far parte della Confraternita solo gli artigiani e i figli degli stessi. Nel regolamento veniva chiaramente specificato che “l’aspirante confrate, dovesse avere un’arte oltre a moralità religiosa e giustizia”, dati comuni anche alle altre confraternite caltavuturesi.
Potevano farne parte anche impiegati civili, statali e commercianti a condizioni che avessero un’arte.
Questa selettività di ceto sociale, da un lato per tanti anni ha qualificato la confraternita, dall’altro lato n’è ha determinato il decrescente numero di confrati.
Grazie alla caduta di certi pregiudizi di ceto sociale, la confraternita a poco a poco sta rinnovandosi.

Salvatore Sciortino

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