Riportiamo
l’articolo di Antonella Sferruzza pubblicato
ne Il Sud - Il Mezzogiorno al centro, un mensile di economia, politica e
cultura che guarda con particolare attenzione al Mezzogiorno d’Italia.
“Il neo ministro allo Sviluppo economico
Corrado Passera lo ha annunciato un paio di giorni fa: la Banca del Mezzogiorno
prenderà il via a gennaio. Dopo anni di chiacchiere il progetto di dotare
il Sud Italia di una banca più attenta alle esigenze del territorio, sembra
arrivare al traguardo. Non sono ancora chiarissimi i vantaggi che porterà
questa nuova creatura alle pmi meridionali che vivono come un incubo la
questione dell’accesso al credito. Ma una buona notizia, c’è. E sembra alquanto
certa.
A guidarla, infatti, dovrebbe essere un
siciliano doc, profondo conoscitore del sistema creditizio del Mezzogiorno
d’Italia : Piero Cirrito, stimatissimo
non solo per le sue competenze tecniche ma anche per la sua affabilità, il suo
coraggio e per la sua limpidezza.
Classe 1953, nato a Caltavuturo, sorridente paese delle
Madonie, Cirrito ha scalato le vette della carriera bancaria in Sicilia
distinguendosi per professionalità e attenzione al tessuto produttivo
dell’Isola. A Palermo, dove si è trasferito all’età di 5 anni con la famiglia,
si laurea in giurisprudenza con una tesi (premonitrice), sulla validità degli
accertamenti creditizi nelle procedure fallimentari.
Comincia giovanissimo la sua carriera
bancaria al Banco di Sicilia prima sulle Madonie e poi nel capoluogo siciliano.
Sarà sempre ai vertici nonostante il vorticoso avvicendamento, in 10 anni,
di ben 6 direttori generali: Ottavio Salamone, Giacomo Perticone, Salvatore La Francesca , Cesare
Caletti, Giuseppe Spatafora e poi di nuovo Cesare Caletti. E’ proprio in questo
periodo che Cirrito percorre tutti i gradini della carriera che lo porterà a
diventare direttore centrale del Banco. Da primo segretario nell’86 a
funzionario nell’88, poi procuratore nel ’90, vicedirettore nel ’97 e direttore
di sede nel ’98. Fino all’ultimo gradino, nel 2003, con la nomina, proprio
all’indomani della ispezione di Banca d’Italia al Bds, a direttore centrale.
La carriera al Banco di Sicilia si
conclude, per sua scelta, quando l’istituto di credito passa da Capitalia a
Unicredit. A quel punto Cirrito decide di cambiare strada e passa al Credito
Siciliano di cui è vice direttore. Nei prossimi giorni si dovrebbe ufficializzare
il passaggio al nuovo incarico.
Riguardo alla Banca del Mezzogiorno,
l’Istituto, fortemente voluto a suo tempo dal ministro dell’Economia Giulio
Tremonti, sarà una banca di secondo livello col compito di operare con la
rete di banche e istituzioni che aderiscono all’iniziativa. Dovrà sostenere i
vari progetti d’investimento nel meridione, promuovendo particolare il credito
alle piccole e medie imprese, che saranno, secondo quanto risulta dal progetto
relativo alla sua istituzione, le principali destinatarie della sua attività.
Per creare il nuovo istituto, le Poste
di Sarmi (di cui è azionista il Tesoro, ovvero – oggi – lo stesso Monti) ha
acquistato in agosto da Unicredit il Mediocredito Centrale (per 136 milioni),
al quale ha subito cambiato nome in Banca del Mezzogiorno. Lo stesso Sarmi ha
assunto la presidenza, mentre ad è l’ex numero uno di Antonveneta, Piero Luigi
Montani, che qualche anno fa balzò sulle cronache dei giornali come il manager
«più pagato del Veneto». L’investimento in strutture è minimo, perchè gli
sportelli si appoggeranno a quelli postali («basta una vetrofania e una
scrivania»). All’avvio saranno 250 nelle otto regioni del Sud, isole comprese,
per puntare, a regime, a una capillarità fatta di 4mila punti posta-banca”.
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