La
Presidenza regionale di SiciliAntica ha scritto all’Assessore Regionale ai Beni
Culturali Antonino Zichichì chiedendo la redazione di un piano di tutela del
patrimonio culturale siciliano che giorno dopo giorno viene depauperato.
“E
di tutta evidenza – scrive SiciliAntica - il danno che quotidianamente viene
perpetrato al patrimonio della regione, fra scavi clandestini e distruzioni
provocate da attività edilizie (a volte anche regolarmente autorizzate da
Comuni che ignorano l’importanza archeologica e/o i vincoli ambientali). La
Provincia di Enna, solo per fare un esempio, ha 20 comuni ad alta densità
archeologica, non solo Piazza Armerina, Morgantina e Centuripe: vi sono siti
archeologici altrettanto importanti anche negli altri comuni meno noti . La Soprintendenza,
che ha l’onere della tutela, è priva del responsabile del servizio beni
archeologici e dispone di un solo archeologo che dovrebbe difendere un
territorio esteso oltre duemilacinquecento chilometri quadrati. Ma Enna è solo
la provincia più piccola della Sicilia, le altre otto vivono situazioni
analoghe”.
Fra
le proposte che la Presidenza di SiciliAntica sottopone al nuovo assessore
figurano l’istituzione della figura professionale dell’Archeologo Comunale o
intercomunale, funzionario della Soprintendenza, distaccato presso gli uffici
tecnici di tutti i Comuni siciliani con il compito di “presidiare” il
territorio e assicurare una tempestiva e efficace azione di tutela. Oltre
all’utilità culturale e scientifica di tale proposta, SiciliAntica ritiene che
sarebbe un’importante opportunità occupazionale per centinaia di giovani
laureati, ad oggiAggiungi un appuntamento per oggi senza prospettive
professionali.
Altre
proposte per raggiungere l’obiettivo, ambizioso ma realistico, di dare una
sferzata all’economia dell’isola:
-
richiesta all’Unesco di inserire la Sicilia, nella sua totalità, fra i
patrimoni dell’umanità;
-
abolizione della normativa che ha istituito 26 parchi territoriali e che ha
provocato una scriteriata e inutile frammentazione, restituendo così alle
Soprintendenze sia potere decisionale sia le competenze territoriali perdute;
-
la creazione in tutti i centri che ne siano sprovvisti, di un Museo comunale.
-
istituzionalizzazione del ruolo del volontariato archeologico nelle attività di
tutela e di emergenza.
Nella foto: la dea di
Morgantina, l’ultima opera d’arte ritornata in Sicilia dopo essere stata
esportata clandestinamente all’estero.
SiciliAntica
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